I met Claudia during a press trip and I immediately noticed her for her sense of style and fashion. I remember that we were in the Textile Museum in Prato, visiting the Marie Antoinette movie costumes exhibit, and talking about nowadays bags designers!
Also, she’s a very nice person. So I decided that she would be the perfect person for this interview series.
Ladies and Gentlemen, meet Claudia Rumi!
Testo in italiano in fondo
What is your favorite fashion designer? And your favorite bag designer?
For some time I have liked a young and sustainable French brand Make my Lemonade. I buy the garments by mail (or if possible in the Paris boutique) and I follow a lot the mix and match advice of the brand creator and stylist Lisa Cachet. I am also very interested in Elisabetta Franchi’s design: I am convinced by the sensuality of her dresses that are never “screamed” or “grossier”. Outfits characterized by details so well studied that they are inevitably “recognizable” as children of the refined Bolognese maison. A very personal sort of style, what in fiction is called the magnet effect. Cotè bags, I love the lines of Federica Orciani and the homonymous brand.
What’s your favorite city in the world for fashion shopping?
Milan forever! As a true Milanese but Florentine by adoption, I cannot fail to mention the metropolis where I spent my first 40 years! If only because I know every corner of it when it comes to fashion, design or culture. I am thinking of shopping in via della Spiga or corso Venezia but also in via Torino or corso Genova where you can shop with an excellent price / quality ratio. Of course, today it is in deep suffering as good part of Italy and world … Milan is missing in the movement of fashion or design week, the city always on the spot and with a thousand “languages” … here, come back soon to set a trend.
I’d really like you to give a little bit of vision and inspiration to our readers today! What is, in your opinion, a piece of clothing or accessory that can give a woman an immediate boost in her self-confidence?
Good question… personally never without the “prince of cold” – the coat. An item of clothing who talks about you as soon as you go out home. I like it with a touch of glamour, very long black with an important red belt. Still … How not to go crazy for a typical Casentino strictly orange with fur collar? I combine it with a soft and strong “super mini” bag.
And then the hat. Beret, Borsalino, fur hat, cloche… whether it is to shelter from harth temperatures, from the sun or just for a vanity effect, it is an accessory of extraordinary and timeless charm. In the summer, for example, I alternate a casual cap to the more classic white Panama, both with a tank top and skinny-cut trousers.
Fashion is made of creativity and sometimes it’s good to wear something eccentric or unconventional. What is the most visionary and playful garment ever created, in your opinion? Would you recommend it for the everyday life of our readers, and how could they wear it?
Speaking of eccentricity, my thought turns to the great Jean Paul Gautier: unforgettable the iconic bra-corset for Madonna’s Blonde Ambition Tour in 1990! But I believe that eccentricity must be cleaned and “reasoned”. Any case, if you really want to dare, you need the opportunity, the body, the right age, a pinch of healthy impertinence… Personally, I lived my casual eccentric period between my 30 and 40. Such as? Wearing everywhere, even on the subway in Milan, a Dolce & Gabbana sheepskin coat / fur with leather inlays and patterned silk lining. With boots and a beige flat cap perfect for those who, like me, have bangs. I still remember the amazed glance of the ladies … Now I prefer a more linear look. But “he” still rules proudly in my closet!!
Claudia is a food and design journalist. Fiorentina by adoption but Milanese by birth, she boasts an important background in the business communication sector. In her magazine www.foodmoodmag.it she promotes for years a lifestyle information that tells not only the city of the “giglio” but all of Italy. Francesist by choice, she likes to wake up every morning to the notes of Patricia Kaas or Édith Piaf, depending on the mood.
Ho incontrato Claudia durante un press trip e subito l’ho notata per il suo senso dello stile. Ricordo che eravamo a Prato, al Museo del Tessile, per visitare la mostra dedicata ai costumi del film Marie Antoinette, e noi abbiamo parlato di designer contemporanei.
Fra l’altro Claudia è una persona molto piacevole. Quindi ho pensato che fosse perfetta per apparire in questa serie di interviste.
Signore e Signori, vi presento Claudia Rumi!
Chi è il tuo stilista preferito? E il designer di borse preferito?
Da qualche tempo mi piace un brand francese, giovane e sostenibile Make my Lemonade. Acquisto i capi via mail (o se capito nella boutique di Parigi) e seguo molto the mix and match consigli d’abbinamento della creatrice del brand e stilista Lisa Cachet. Trovo molto interesse anche il design di Elisabetta Franchi: mi convince la sensualità dei suoi abiti mai “urlata” o “grossier”. Outfit caratterizzati da dettagli così ben studiati da essere inevitabilmente “riconoscibili” come figli della raffinata maison bolognese. Una sorta di stile molto personale, ciò che nella narrativa si chiama effetto magnete. Cotè borse, amo le linee di Federica Orciani e dell’omonimo marchio.
Qual è la tua città preferita per lo shopping moda?
Milano forever! Da milanese doc ma fiorentina d’adozione non posso non citare la metropoli in cui ho trascorso più di 40 anni della mia vita! Se non altro perché ne conosco ogni angolo che si parli di moda, design o cultura. Penso allo shopping di via della Spiga o corso Venezia ma anche via Torino o corso Genova dove si possono fare acquisti con un ottimo rapporto prezzo/qualità. Certo, oggi è in profonda sofferenza come il resto dell’Italia e del mondo… Manca la Milano in movimento della fashion o della design week, la città sempre sul pezzo e dai mille “linguaggi”… ecco, che ritorni presto a fare tendenza.
Mi piacerebbe che oggi tu potessi dare, in questa intervista, un po di “vision” e ispirazione alle nostre lettrici! Qual è secondo te un capo o accessorio che può dare a una dona un boost immediato nella sicurezza di sé?
Bella domanda… personalmente mai senza il “principe del freddo”, il cappotto. Un capo che racconta di te appena varchi la porta di casa. Mi piace con un tocco glamour, lunghissimo nero con un’importante cintura rossa. Ancora… Come non impazzire per un tipico casentino rigorosamente arancione con collo in pelliccia? Lo abbino a una borsa “super mini” morbida ma decisa.
E poi il cappello. Basco, Borsalino, berretto, colbacco, cloche… che sia per ripararsi dalle temperature rigide, dal sole cocente o per effetto vanità, è un accessorio di straordinario e intramontabile fascino. D’estate per esempio alterno una coppola casual al più classico Panama bianco, entrambi con canottiera e pantaloni taglio skinny.
La moda è fatta di creatività e a volte è bello indossare qualcosa di eccentrico o non convenzionale. Qual è secondo te il capo più visionario e divertente mai creato? Consiglieresti uno stile simile per la vita di tutti i giorni alle nostre lettrici, e come potrebbero indossarlo?
Parlando di eccentricità, il pensiero corre al grande Jean Paul Gautier: indimenticabile l’iconico reggiseno-corsetto per il Blonde Ambition Tour di Madonna nel 1990! Ma credo che l’eccentricità vada pulita e “ponderata”. E comunque se si vuole osare, occorre l’occasione, il fisico, l’età giusta, un pizzico di sana impertinenza. Personalmente il mio periodo eccentrico l’ho vissuto con disinvoltura tra i 30 e 40 anni circa. Come? Indossando ovunque, anche in metropolitana a Milano, un cappotto/pelliccia di Dolce & Gabbana in pelle di pecora con intarsi in cuoio e fodera in seta fantasia. Abbinavo stivali e una coppola beige perfetta per chi, come me, ha la frangetta. Ricordo ancora lo sguardo stupito delle signore… Ora preferisco un look più lineare. Ma “lui” impera ancora fiero nel mio armadio!!
Claudia è giornalista di food e design. Fiorentina da adozione ma milanese di nascita, vanta un background importante nel settore della comunicazione d’impresa. Nel magazine che dirige da anni www.foodmoodmag.it promuove un’informazione di taglio lifestyle che racconti non solo la città del giglio ma tutta l’Italia. Francesista per scelta ama svegliarsi ogni mattina sulle note di Patricia Kaas o di Édith Piaf, a seconda dell’umore…
13 thoughts on “Fashion, Food and Design – A Talk with Claudia Rumi”
una persona molto interessante , condivido alcune delle sue affermazioni. Vado a leggere il suo mag!
Credo che ne sarai piacevolmente sorpresa!
Un personaggio estremamente interessante
Mi ha fatto piacere leggere la tua intervista
Ben fatta
grazie!
Intervista molto interessante mi ha fatto molto piacere leggerla..complimenti
mi fa molto piacere!
Sempre piacevole trarre qualche consiglio di stile leggendo interviste a persone competenti!
Beh più che altro voleva essere un’ispirazione!
Condivido alcune delle sue passioni e le sue preferenze in fatto di moda e design. Bella intervista!
grazie Rita!
Idem!! soprattutto i cappelli!
Jean Paul Gautier piace molto anche a me. Sono anch’io per uno stile con un lungo cappotto nero. Ottima intervista.
Io sono una fanatica dei cappotti!