“Turandot e l’Oriente Fantastico” è una mostra dedicata ai costumi originali della prima assoluta di questa opera di Puccini, avvenuta alla Scala di Milano nel 1926. Potete visitarla al Museo del tessuto di Prato, e si tratta di un evento decisamente interessante per gli amanti dell’opera, ma soprattutto per gli amanti della storia del costume.
Il mese scorso sono alla presentazione alla stampa di questa nuova, bellissima mostra. MI ha colpito ed emozionato, anche e soprattutto come addetta ai lavori.
Infatti, sarà necessario specificare un paio di cose sul mio rapporto col Museo del Tessuto…
Il Museo del Tessuto
Ho visitato più volte questo Museo, e l’ho sempre trovato affascinante e pieno di cultura. Negli ultimi mesi, complici anche le “zone” che in tutta Italia hanno impedito spostamenti normali, ho impiegato la maggior parte del mio tempo all’insegnamento. Ho insegnato in un’Università Americana e anche le materie del Sistema Moda in un istituto paritario. Ho parlato molto di questo luogo in aula, e soprattutto ho parlato molto dell’epoca in cui la prima della Turandot è avvenuta! Quindi a questo giro visitare il Museo è stato molto più emozionante del solito.
Lo spirito di un’epoca nei costumi della Turandot
Gli anni ’20 non sono stati solo gli anni delle flapper festaiole e dei mini abiti da charleston, non sono stati soltanto gli anni della rivoluzione della moda femminile di Chanel. Sono stati anche gli anni immediatamente successivi alla fine della Belle Epoque, in cui i sarti e i costumisti sapevano ancora molto bene come ricreare le atmosfere dell’orientalismo.
Questi costumi sono sontuosi, regali, con colori vibranti, esattamente come immaginerei di vedere un capo originale di Paul Poiret. L’allestimento è minimale perché i costumi parlano da soli: vedrete colori vibranti, linee pulite ma anche molti decori, applique e ricami, in un trionfo di orientalismo “da scena”. Per me è stato davvero emozionante, oltre all’essere un’esperienza visualmente coinvolgente!
Visitare il Museo del Tessuto vale sempre la pena, ma in questo caso lo consiglio ancora di più, perché questi costumi non sono solo un documento storico: sono un sogno.
Trovate ulteriori informazioni sul sito.
Cosa fare a Prato dopo aver visitato la mostra
Prato è una città molto bella, e chi pensa che sia solo industria e lavoro si sbaglia. Il centro storico è piacevole da visitare, e inoltre è interessante dal punto di vista gastronomico. Se programmate una gita a Prato per vedere la mostra, poi dovrete anche mangiare! Ed ecco che vi do subito un paio di consigli.
Il Capriolo. Questo ristorante è forte nella gastronomia locale, ed è aperto da almeno 50 anni. Lo definirei storico. Troverete la tradizione delle specialità toscane ma rivisitata con un pizzico di modernità. Se non erro ci andava il Bartali. Non servono ulteriori presentazioni.
Le Garage Bistrot. Qui troverete bistecca alla griglia e specialità di pesce, ma con una presentazione assolutamente contemporanea. La cura del piatto qui è essenziale. Nulla nell’impiattamento è lasciato al caso. Entrambi questi ristoranti fanno parte della rete Vetrina Toscana